
Negli ultimi giorni del 2017 e nei primi giorni del 2018 una nuova criptovaluta ha accelerato verso il ruolo di grande alternativa al Bitcoin.
Parliamo di Ripple, criptovaluta che piace alle banche secondo il Corriere della Sera.
La scalata del valore di Ripple nel 2017 e la discesa attuale
Nel corso del 2017 c’è stata una vera e propria scalata di Ripple, che da pochi centesimi di Euro è salita sino al culmine di quasi 3 €.
Ripple è cresciuta di oltre il 4000% nel 2017, molto di più rispetto al Bitcoin.
Dopo la grande salita, però, c’è stata una discesa (leggera per ora) nei giorni recenti di Gennaio 2018.
Ripple Piace alle Banche? La Finanza Investirà in Ripple?
Perché Ripple dovrebbe piacere alle banche?
La risposta sembra molto semplice: Ripple è stata creata con l’obiettivo di supportare e migliorare le transazioni finanziarie sfruttando la tecnologia della Blockchain.
Grazie alla Blockchain, Ripple sarebbe in grado di rendere le transazioni finanziarie più veloci, efficienti e soprattutto meno costose.
Bene, se Ripple riuscisse realmente a garantire tutti questi vantaggi alle banche, ci sarebbe da chiedersi come potrebbe non piacere?
Inoltre, a differenza di Bitcoin il cui fondatore è anonimo, Ripple è stata creata ed è gestita tramite un’azienda vera e propria, Ripple Labs Inc. fondata nel 2012 a San Francisco in California (la Silicon Valley delle startup americane).
Dai “rumors” attorno a Ripple si dice che ci siano già sperimentazioni, potenziali partnership e accordi in fase di realizzazione con grandi istituti finanziari e bancari, ma anche con provider di sistemi di pagamento.
Non ci resta che attendere le prossime notizie…
Immagine Acqua Goccia da Pixabay
Redazione di BlockchaineCriptovalute.it
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