
Sono passati oltre cinque anni da quando il Corriere annunciava la fine di Blockbuster Italia.
Blockbuster, che dal 1994 ha rivoluzionato il mondo dell’home entertainment (intrattenimento domestico) con la sua attività di acquisto e noleggio DVD, ha chiuso i battenti in tutto il mondo in modo (quasi) imprevisto e repentino.
Come mai? Blockbuster non si è rinnovata e non ha cavalcato l’onda della prima “rivoluzione digitale”, cioè di internet.
Quando la Tecnologia del Web e Internet hanno messo fine a Blockbuster
Blockbuster è stata uccisa da Netflix (Linkiesta nel 2014) una società che nasceva proprio mentre Blockbuster si quotava in borsa e dominava il mercato.
Quel mercato, però, cambiava rapidamente mentre una nuova tecnologia avanzava inarrestabile: internet.
Agli albori internet era vista come una “el dorado” dai visionari e come una “bolla” inconsistente dagli scettici. Chi aveva ragione?
Hanno avuto ragione prima gli scettici: si è verificata una bolla speculativa, la bolla delle dot-com (periodo di investimenti folli su tante nuove piccole società, scarsamente capitalizzate in un settore sovrastimato), ma gli scettici non erano stati gli unici ad aver ragione.
Anche i visionari avevano ragione: internet trasformò lo stile di vita e il business di molte persone e settori aziendali e fu una vera e propria fonte di ricchezza per diverse aziende e investitori.
Infatti, mentre molte dot-com companies morivano risultando inconsistenti e sopravvalutate, altre nascevano e si apprestavano a diventare odierni colossi come Google, Facebook, Linkedin, Twitter, eBay, Paypal, Amazon, TripAdvisor o Netflix.
Proprio Netflix fu fatale a Blockbuster. Si trattava di una piccola azienda concorrente, che utilizzava la nuova tecnologia di internet per fornire comodamente film senza necessità di recarsi in un punto vendita per acquistarlo o noleggiarlo.
Che cosa c’entra con la Blockchain, le banche e gli intermediari tutto questo?
Oggi la Blockchain può mettere fine all’esistenza di banche, intermediari e agenzie?
Oggi Internet è una tecnologia consolidata e diffusa in gran parte del globo terrestre, ma dalla stessa Internet è nata una nuova tecnologia rivoluzionaria: la Blockchain.
Se ci pensate, la Blockchain sta avendo gli stessi effetti di Internet nella sua epoca iniziale.
La Blockchain è circondata da visionari che investono e credono fortemente in essa, ma anche da scettici e screditori che la “snobbano” completamente.
Così come internet favorì la bolla delle dot-com, allo stesso modo si potrebbe creare una bolla nelle criptovalute (come la bolla del Bitcoin di cui parla Goldman Sachs) o meglio nelle aziende che la gestiscono, che sono molto simili alle prime dot-com.
Parliamo infatti di tante nuove piccole aziende che si quotano spesso attraverso criptovaluta (ICO), molte delle quali falliscono quasi subito (o addirittura spariscono nel nulla), mentre poche altre riescono a raggiungere una solidità e continuità.
Dunque, le nuove società e criptovalute che crescono e diventano solide, potrebbero essere le nuove Netflix, Google, Facebook, ecc..
Bitcoin, ad esempio, potrebbe minacciare la sopravvivenza di Banche e Istituti Finanziari, come Netflix con Blockbuster.
Questo significa che Banche e Intermediari spariranno?
Non credo proprio!
Ovviamente, ci saranno piccole banche e intermediari che se non si rinnovano potrebbero rischiare il fallimento.
Più probabilmente, assisteremo alle varie Goldman Sachs, Unicredit e compagne, creare i propri sistemi di Blockchain e le proprie criptovalute. Anzi, questo sta già accadendo in molti casi, abbiamo anche citato i casi italiani di Generali, UnipolSAI e Borsa Italiana.
Pensate al settore dei media e più precisamente a quello di stampa e tv: giornali come Repubblica, Il Sole 24 Ore e tutti gli altri quotidiani nazionali e mondiali si sono “messi in rete” aprendo la propria redazione online per non rischiare di perdere il nuovo mercato di lettori web. Persino aziende della televisione, come Mediaset, ha il proprio sito internet.
Dunque, lo scenario possibile nel mondo Blockchain è quello di una bolla speculativa nel corso del 2018 o negli anni seguenti, contemporanea alla regolamentazione delle istituzioni e all’entrata nei mercati degli operatori “minacciati” dalla nuova tecnologia.
Anche agenzie immobiliari, agenzie pubblicitarie, notai, società di intermediazione, dovrebbero iniziare a studiare come sfruttare l’avvento di questa nuova tecnologia.
Se così non fosse, lo spettro di finire come Blockbuster sarebbe dietro l’angolo.
Immagine Blockbuster da Insider Monkey – Flickr.com (licenza: CC BY-ND 2.0)
Per inviare un post di opinione e analisi, contattaci a info(at)blockchainecriptovalute.it.